Accendi il lume, Fred!
"Accendi il lume per favore!", disse il piccolo essere che strisciava lungo il muro della camera da letto.
Fred eseguì la supplica insopportabilmente gorgogliata.
Il piccolo mostro bastardo aveva una gran paura del buio e se avesse lasciato spento, presto avrebbe iniziato
a frignare in un angolo lasciando in terra una pozza sudicia e puzzosa di liquami bianco verdi trasparenti.
E fu così che Fred accese il lume.
E questo lo mise in condizione di notare che lungo la parete est della sua stanza,
correva una gran crepa da un angolo al suo opposto.
Fred disse "Vieni qui un momento!".
La schifezza che strisciava disse "Dici a a me?".
Fred rispose "Con chi cazzo altro potrei avere da parlare, sgorbio muffo andato a male?".
Con un sorriso mal celato la schifezza corse, se così possiamo dire, sopra il letto del suo amico.
Fred gli disse "Guarda un poco quella crepa, sgorbio, non ti sembra preoccupante?".
Ed il viscido rispose "Non saprei Fred, bello mio, non saprei proprio che dire. Tu che dici eh che dici?".
Fred rispose calmo, accendendosi una paglia.
"Mi sa che è meglio levarsi dai coglioni. Una crepa è sempre una fottuta crepa.".
"E mi porterai con te?", disse il viscido abortino,
con gli occhioni macilenti che brillavano d'amore.
Fred lo guardò per un istante che sembrò durare eterno,
in cui fece un po' di conti
sugli ultimi tre anni
calcolando che oramai
lo sgorbietto malcagato
era da un gran bel po' di tempo
che strisciava in quella casa,
ed in fondo al vecchio Fred non lo amava più nessuno,
perchè era uno di quei tipi
che ti portano in rovina,
mago diavoli e cazzate,
e tutti quelli che vicini gli eran stati
ora erano a dar pasto a qualche verme
o a muffire in qualche cella di stregoni
incazzatissimi e bastardi.
E disse "Certo!", disse Fred.
"E' sicuro amico mio. Io e te siamo una squadra dopo tutto!"
Si addormentarono abbracciati, soddisfatti e sorridenti.
All'alba lasciarono la casa e di loro,
nella citta di Reina Reininger,
non si ebbe più notizia.
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