La Ragazza Morbida
"Resta ancora un minuto.", le disse strizzandola a se.
Lei, morbida, si plasmava nella forma di quell'abbraccio insieme tenero ed insieme disperato.
La Ragazza Morbida.
Pensava fosse solo una leggenda ed invece eccola li.
Viva.
Vera.
In carne e ossa.
Proprio in mezzo alle sue braccia.
Ne aveva sentito parlare due anni prima in un corridoio della scuola, una leggenda bisbigliata tra le docce e i camerini.
Poi ancora un anno dopo, tra i palchi di un teatro all'italiana.
Tra stoffe e velluti così rossi e precisi da sembrare irreali.
E quella volta aveva avuto l'impressione di non essere realmente padrone di ogni suo respiro.
Come una bambolina in un enorme plastico minuzioso e perfetto.
Poi, rimasto solo, dopo l'ennesimo spiacevole momento con la Ragazza Delle Longuette,
si era cimentato
"Così! Tanto per fare!"
In quel rituale ssai ridicolo che gli avevano spiegato.
Ripetere per tre, quattro, cinque volte
puntando un dito verso sud
il nome di quell'angelo che ti mangiava via il dolore.
La Ragazza Morbida
E un istante dopo il campanello era impazzito.
Spaventato e circospetto andò ad aprire
e sulla soglia stava lei, già stupenda da dietro lo spioncino.
Non sapeva definirla era un insieme di colori, stili e stoffe, di epoche e materie,
e sorrise e lui rimase a bocca aperta e si chiese se per caso non fosse giunta la sua ora
e da solo si risposeche per quel che gl' importava era a posto con se stesso e con il mondo,
se quella era l'immagine dell' eterna pace in cielo.
Lei lesse la sua mente e si fece intenerire.
Gli disse "Posso entrare?" e lui disse "Ma sicuro!" ma in un modo un po' impacciato.
Beh, mi pare proprio il caso di sorvolare sugli aspetti più scabrosi della storia
e arriviamo giusto al punto da dove abbiamo incominciato.
"Resta ancora un minuto."
Lei si fece ancor più morbida e lucente e colorata
e gli disse "mmhh... va bene... ma non ci fare l'abitudine.
come tutti hai solo un giorno da passare col tuo sogno
poi ti toccherà di crescere e di vivere nel mondo".
Lui divenne triste ma sapeva che era quello il ciclo delle cose.
E la strinse ancor di più, godendosi le ultime gocce della sua innocenza.
Ora
tutto
era una questione di scelte.
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