Wilson Joliet

It's Not Dark Yet.

martedì, gennaio 31, 2006

LULU' E LA MACCHINA DEI SOGNI

Serviva a poco.
L'ultimo bagliore della macchina fabbrica-sogni di Lulù si spense accompagnato da un flebile sfiato di vapore.
"Merda!" disse lulù, tirando un pugno alla macchina.
Serviva a poco,
La macchina era morta.
Lulù ne aveva abusato, consumando in due anni la razione di sogni che avrebbero dovuto durarle ancora per una vita intera.
Si allacciò la vestaglia, seta rossa trasparente.
Fumò tre o quattro sigarette, vecchie e aspre, fissando il telefono.
Poi chiamò.
"Gerard, ho bisogno di sogni."
"Che mi venga un colpo! Lulù sei proprio tu?"
"Sì, Gerard, ho bisogno di sogni."
"Bimba, è da un pezzo che non sono nel giro. Non ti posso aiutare. Ma senti, va tutto be..."
Click.
Merda.
Serviva a poco.
Si fissò allo specchio.
Era invecchiata, sicuro.
Ma era sempre bellissima.
Un tempo era stata una stella, una stella danzante baciata dagli dei.
Il suo corpo era in grado di far piangere o ridere anche la più antica delle rocce.
Ma ormai serviva a poco.
Non danzava più, la danza l'aveva annoiata.
Voleva solo dormire.
E sognare.
E la sua macchina dei sogni si era scaricata.
Maledetta compagnia.
Ti forniva dei sogni di una vita calcolati sulla base del tuo peso, sesso, religione.
Ma nessuno ti chiedeva quanto fosse grande il tuo desiderio.
Qualcuno non ne aveva bisogno, o aveva bisogno di soldi e li vendeva sulla piazza.
Lulù aveva dormito due anni di fila, non sapeva chi fosse nel giro e chi no.
Significava cominciare a cercare, trovare vecchi amici e trovarne altri morti, magari.
Stava decidendo da dove cominciare,
Gerard era gia stato un fallimento.
Non aveva voglia di spiegare, salutare, rendere conto ad altri di come e perchè...
E poi la macchina riprese a respirare.
prima un colpo di tosse poi un singhiozzo e poi un sottile
brontolio.
Poi cominciò a diventare un vortice, poi un arcobaleno si delineò dalla macchina all'acqua nel bicchiere.
Lulù sorrise, come una bambina.
L'arcobaleno esplose per fare posto alla luce più bianca che Lulù avesse mai visto.
Sorrideva.
Gli dei che Lulù aveva servito per anni stavano presentando i loro omaggi.
Lulù s'addormento.
Ed i sogni che fece...
beh, furono fantastici.